I 5 tipi di studenti universitari

Cambia la società, passano  le generazioni ..ma gli studenti universitari sono sempre uguali! (Non letteralmente si spera..!)
Le dinamiche che si susseguono di anno in anno vedono protagonisti di tutti i corridoi ed  aule di ateneo  le stesse problematiche , le  solite discussioni, i medesimi quesiti e stati d’ animo che sembrano quasi un corredo obbligatorio per chi inizia questa entusiasmate e sofferta fase della vita.
Ansia, paura, rabbia .. ma anche gioia, ottimismo e spensieratezza … come quella che esplode un attimo dopo la registrazione di una materia alla fine di un periodo di stressante agonia nel baratro della preparazione. E a prescindere da come ci si sia arrivati.. l’ esame è la “battaglia” di ogni studente .. ma il modo in cui la conduce fa di egli un diverso tipo di “guerriero”.

E tu, che tipo di studente/guerriero sei?
A tal proposito abbiamo pensato di riportarne alcuni prototipi.

1. Lo "Speranzoso"

Se sei uno studente ti sarai sicuramente trovato almeno una volta nella vita a fare bigliettini, sperare di poter copiare o cercare l’illuminazione pregando qualche divinità: se  questi comportamenti si ripetono spesso allora questa è la categoria che ti appartiene!
Lo studente speranzoso è quello che  inizia a studiare un paio di settimane prima dell’appello (spesso anche più tardi) e arriva alla data dell’esame con un mix di paura, adrenalina e imprecazioni.

“Questo lo so”, “questo non lo chiede”, “questo lo copierò in qualche modo” sono le espressioni tipiche di chi appartiene a questa categoria e il tutto ovviamente è contornato dai più disparati sinonimi del termine “speranza”.
Lo studente speranzoso è quello che per ogni esame spera nel 18, ma allo stesso tempo guarda, un po’ come Reinhold Messner guardava la cima dell’Everest, la meta tanto ambita del 30 e lode.

Se vuoi omaggiarlo niente di meglio di portafortuna  più o meno tradizionali anche se rimarrà sempre  fedele ai  suoi rituali privati più efficaci delle preghiere. 

2. Il "Rinunciatario"

Lo studente rinunciatario è quello che non ha mai nemmeno lontanamente pensato di aprire un libro, solo dispense e riassunti prestati dai collegi, e puntualmente ad ogni appello in cui decide di presentarsi si ritira prima di finire l’esame.
Questi studenti sono facilmente riconoscibili poco prima di un appello, quando ponendogli la domanda “hai studiato?” la risposta è sempre e solo “no, ma ci provo lo stesso”.

All’inizio di ogni semestre lo studente rinunciatario esordisce con promesse che sa già di non poter mantenere, si convince che quel semestre sarà in grado di cambiare e studiare giorno dopo giorno il programma in modo da arrivare preparato all’esame. La triste verità è che non cambierà mai.
La causa principale di questi comportamenti risiede nel costante procrastinare le proprie responsabilità, dovuto probabilmente ad un’indole pigra.

Non si sa bene a che anno si trovi della carriera universitaria e non si sa nemmeno se sia ancora iscritto, ogni tanto appare in facoltà e quando lo fa è pronto per presentarsi ad un esame e rinunciare prima del termine!

Rinuncerà anche alla laurea? Probabile!

3. L’ "Ansioso"

A: “Hai portato squadra, righello, calcolatrice e carta millimetrata?”
B: “In realtà no…”
A: “TU COSAAAA?!?”
B: “Ma scus…”
A: “COME PENSI DI PASSARLO L’ESAME?!?”
B: “Calmati amico… è solo l’idonietà di inglese!”

A come ANSIA!

Lo studente ansioso è quello con lo zainetto da 30 kili pieno di ogni genere di appunti, libri, squadre, righelli, matite, penne ecc. ecc. È quello che stressa alle 04:23 (di mattina ovviamente) del giorno dell’esame per chiederti se il capoverso 24 comma b della pagina prima della fine della prefazione è da studiare. È quello che ha un bisogno costante di sicurezze da parte degli altri studenti e puntualmente cerca te, o peggio scrive sui gruppi whatsapp.
È ANSIA allo stato puro.
Per sopravvivere allo studente ansioso bisogna disabilitare le notifiche dei gruppi, silenziare le conversazioni e armarsi di tanta pazienza. Alcune specie di studente ansioso hanno dei rituali portafortuna che non devono e non possono evitare prima di un esame, che sia universitario o del sangue non importa, l’importante è fare tutto come da programma.

Il lato positivo di avere un collega ansioso è che se vuoi puntare a voti alti, lui è forse l’unico in grado di farti studiare, anche più del necessario, trasmettendo per osmosi un po’ della sua ansia anche a te.

4. Il "Secchione"

Una categoria di studenti veramente strana è quella dei secchioni.

In alcune facoltà è molto raro trovare degli esemplari di questa specie, in altre invece è molto comune; le statistiche affermano che la probabilità di trovare studenti del genere aumentano con l’aumentare dell’anno accademico che si sta frequentando. È chiaro quindi che la selezione naturale universitaria li favorisca!

I secchioni si possono suddividere in tre sotto categorie: ansiosi, saccenti, introversi.

I secchioni ansiosi sono i classici soggetti che si trovano a dire “Non ho studiato nulla”, “non so nulla”, “non ce la farò mai” e poi escono dall’aula con un bel 30 e lode stampato in fronte e sul libretto, sono quelli che non ti passano le risposte all’esame perché hanno timore di compromettere irrimediabilmente la loro carriera impeccabile.

I secchioni saccenti sono forse i più odiosi, sanno sempre tutto e ostentano ad ogni occasione il loro sapere. Socrate diceva che il saggio è chi sa di non sapere, ogni tanto bisognerebbe ricordarlo anche ai secchioni saccenti!

Per ultima, ma non da meno, analizziamo la categoria dei secchioni introversi. Tutti gli stereotipi di secchioni si concentrano nel secchione introverso. Questa specie di secchione si presenta con una lieve gobbetta dovuta alle ore passate sui libri e stranamente una buona percentuale ha un accenno di calvizie (troppo stress?). Se hai bisogno di un secchione per farti spiegare alcune nozioni lo troverai sicuramente in biblioteca o in qualche meandro dell’università a studiare.

5. Lo "Studente Modello"

Per Studente Modello non intendo l’alunno diligente che prende appunti e segue durante le lezioni, studia il pomeriggio e arriva preparato e tranquillo all’esame. No. Lo Studente Modello è che quel tipo di ragazzo – o ragazza – che tutti odiamo profondamente, ma non possiamo fare a meno di amare.

Si tratta di personaggi un po’ camaleontici, intelligenti, spiritosi e – ovviamente – bellissimi. La maggior parte di loro viaggia, va a ballare, ha una vita sociale meravigliosamente attiva, si frequenta con qualcuno e, come se non bastasse, ha anche un lavoretto part-time.

Poi, non si sa come, riescono anche a passare gli esami. Questo resterà per sempre il loro segreto.

Il loro stile di vita è estremamente chic, mai volgare o pacchiano. Loro prendono appunti con la stilografica e ti prestano tutto senza battere ciglio, basterà chiedere. Arrivano a lezione in ritardo, ma mai così in ritardo da doversi beccare un rimprovero. Parlano poco, ma dicono sempre la cosa giusta.

Loro sanno anche cucinare, e non parlo della pasta con tonno e salsa, quella che sappiamo fare io e te!

E comunque, durante le giornate in Università, dato che andare a fare la fila per il cibo o a botte per un tavolino libero non è molto elegante, ordinano da mangiare su una qualche app pranzi e cene che ti sembra di stare al ristorante anche se sei seduto al parco davanti all’Università! Ovviamente, loro riescono a farlo senza neanche spendere troppo, e magari si erano portati un pareo da stendere sul prato mentre tu ti stai macchiando i jeans di erba.

Un consiglio? Non tentare di imitarli, prendi spunto dal loro stile di vita e fa tue solo alcuni abitudini intelligenti

Se invece non ti rispecchi in nessuno di questi modelli allora sei un caso in via di sviluppo  .. oppure non sei davvero un universitario! 

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