Una giornata tipo


L’ universitario pessu (u.p.) si sveglia mediamente tra le 2 e le 5 volte la mattina ..a seconda di quanto bene riesca a stoppare la sveglia del telefono senza pigiare posponi.
Una volta realizzato il terrificante ritardo con cui si presenterà alla prima lezione, si ritrova dinnanzi al primo bivio della giornata: andare o non andare a lezione.
 “ Meglio di no... lezione iniziata , 0 posti e il prof. mi guarderebbe male”
Ed ecco partito il primo grande enigma della giornata, spesso cosparso di altrettante valide considerazioni giustificatrici nel valutare l’opzione che potrebbe rallentare tutto il processo di ansia già in atto, come :
“Beh in caso ne approfitterei per studiare”.
Da questo momento in poi la giornata tipo dell’ u.p. avrà un’ ascesa direttamente proporzionale alla quantità di insuccessi e successi che si interporranno ora dopo ora ... il cui merito o colpa sarà unicamente dettato da quella prima banale scelta di essere rimasto a casa a dormire per minimo un’ altra ora, senza ovviamente recuperare alcuno studio,  oppure l’ essersi trascinato alla lezione delle 8:00 di matematica generale in modalità zombie turista…armato di caffè e speranze per rimanere “eroe” anche nelle altre 2 lezioni della giornata.
Tuttavia, a prescindere da ciò, nulla toglierà il fatto che l' u.p.  artefice del proprio destino, vittima del suo karma e giostraio della sua ruota porterà a termine con fatica, soddisfazione e incredulità la sua giornata tra rimorsi e sensi di colpa, ottimismi dubbiosi e felicità altalenanti con il sempre perenne atroce dubbio ossessivo sul perché si sia iscritto all’università…

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